Vico del Gargano
vico del gargano

Vico del Gargano, soprannominato  il “paese dell’amore“, fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità Montana del Gargano. È uno dei comuni de “I Borghi più belli d’Italia“. Fa parte della rete delle “Città sane“. La sua frazione San Menaio è una rinomata località balneare.

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Sorge su di un colle, tra mare e foresta. Il nome deriva dal latino “vicus“, villaggio. Città dalle antichissime origini, Vico del Gargano custodisce nel suo territorio testimonianze archeologiche di inestimabile valore.
La presenza dell’uomo è documentata sin dalla più remota antichità sul territorio vichese. Stazioni e siti paleolitici, neolitici, eneolitici sono presenti un po’ dappertutto. Secondo la tradizione storiografica, il centro abitato odierno prese inizio nel 970 in prossimità di una necropoli dell’età del ferro posta su un’altura chiamata Tabor ad opera di slavi venuti dalle coste orientali dell’Adriatico come predoni e conquistatori. Gli slavi si mescolarono ai residenti raccolti in un unico centro fortificato che fu chiamato Vico. Sempre secondo questa tradizione, la cittadina fu fondata dal leggendario condottiero schiavone Sueripolo nel 970 d.C., ma il primo documento ufficiale che attesta la presenza di un “Castrum Vici” sul Gargano risale al 1113 (secondo i documenti ritrovati nell’Archivio di Stato di Napoli) quando i Normanni conquistarono il Gargano, i quali costruirono a Vico una prima fortezza, un castello che sarà in seguito ampliato da Federico II di Svevia nel 1240. Agli Svevi si succedettero gli Aragonesi. Durante il periodo feudale Vico fu territorio delle più importanti famiglie napoletane, tra le quali i Caracciolo e gli Spinelli. Il periodo dei Lumi portò un rinnovamento culturale che culminò con la fondazione della celeberrima Accademia degli Eccitati, la nascita di Michelangelo Manicone, l’innalzameno dell’Albero della libertà e la costruzione del cimitero monumentale di San Pietro extra moenia (uno dei primi in Europa). L’Ottocento vide la nascita ed il prosperare della coltivazione ed il commercio degli agrumi. Attività fiorenti fino a metà Novecento ed oggi in declino.
Durante l’unità d’Italia fu paese Realista e sede di molte bande di partigiani borbonici che, fedeli al re Borbone, combatterono per restaurare l’antico trono. La Foresta Umbra era la loro base sul Gargano.

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