Convento e Chiesa di San Francesco Manfredonia
Il convento con la chiesa annessa, dedicati a San Francesco in memoria della chiesa di Siponto distrutta dal terremoto del 1223 fu edificato nel 1348 a ridosso delle mura di cinta della città dall’Arcivescovo Pietro II, allorché introdusse l’Ordine dei Frati Minori Conventuali.
Con il sacco dei Turchi nel 1620 l’intero complesso fu raso al suolo. L’antica chiesa, ricostruita nel 1676 e consacrata dall’Arcivescovo Orsini (Papa Benedetto XIII), ha poi subito nel corso dei secoli numerosi rifacimenti. Nel 1755 fu nuovamente ricostruita per opera dell’Arcivescovo Francesco Rivera. In epoca moderna è stato demolito il muro di recinzione che congiungeva la chiesa al convento. Le facciate sono state restaurate intorno al 1932 e altri interventi sono stati effettuati nel 1950.
Il rifacimento esterno della chiesa con i caratteri del romanico non richiamano lo stile gotico dell’interno, dove si conservano un pregevole crocifisso ligneo del Seicento, una stupenda pittura del XVII sec. (la Natività), opera degli artisti Bernardo e Giulio Licinio, un’epigrafe dell’arcivescovo Orsini e delle interessanti lapidi. Si conserva, inoltre, una tela raffigurante il Servo di Dio Francesco Antonio Boccoli, morto nel 1767 e figlio del console sipontino in Ragusa (Dubrovnik). Le sue ossa, che riposano nel monumento eretto in suo onore, furono traslate due volte sotto gli Arcivescovi Dentice e Gagliardi.
La chiesa di San Francesco rappresenta una importante testimonianza del ruolo svolto in città dagli ordini Mendicanti con il sostegno della casa reale D’Angiò. E’ fra le più antiche della città anche se il suo esterno è stato radicalmente trasformato in occasione dei restauri dei primi anni del ‘900 con l’aggiunta di elementi architettonici desunti dal repertorio romanico e di contrafforti ai due lati della costruzione. La facciata presenta un profilo a capanna sottolineato da una teoria di arcatelle su due registri, rosone a raggiera e portale completato da un arco a tutto sesto con arcatelle cieche. All’interno, la chiesa è a cinque campate voltate a crociera. Attiguo era il complesso conventuale, parzialmente conservato.