Siponto Antica

Una delle città più antiche d'Europa

Il nome di Siponto sembra derivare dal bizantino Sipius (Σιπιούς), per la sua abbondanza di seppie.
Secondo la leggenda, fu fondata dall’eroe omerico Diomede che sposò la figlia del re Dauno, Evippe. In realtà non vi è una data certa sulla fondazione della città, la cosa certa è che la sua origine è antichissima. Lo storico e vescovo Pompeo Sarnelli, nelle “Cronologie Dei Vescovi et Arcivescovi Sipontini”, opera realizzata durante il periodo trascorso nella diocesi di Manfredonia, in qualità di segretario di Cardinale Vincenzo Maria Orsini, poi Benedetto XIII (1675 – 1680), afferma che l’origine di Siponto è nobile ed antichissima, poiché fondata da Sem, primo genito di Noè. Infatti, continua il Sarnelli, Sem ha fondato cinque città, tutte che cominciano con la “S”, come la prima lettera del suo nome, e cioè: Siponto, Sannio, Salerno, Sorrento e Siena Antica, così come confermato da alcuni canti eseguiti dai canonici salernitani in particolari ricorrenze. Certo è che reperti rinvenuti grazie a scavi archeologici, possono datare la vita nell’acro di Siponto già dal neolitico.

Siponto fu inizialmente centro abitato dauno, divenne poi fiorente colonia greca ed in seguito cadde nelle mani dei Sanniti.
Nel 335 a.C. fu conquistata da Alessandro I, re dell’Epiro e zio di Alessandro Magno. Infine, nel 189 a.C. diventò colonia romana.
Siponto è anche una delle prime diocesi costituite, infatti, sempre il Sarnelli, descrive un elenco dei vescovi ed arcivescovi di Siponto, affermando che il primo vescovo della città fu Giustino, nel 44 d.C., consacrato direttamente da San Pietro Apostolo.

Durante il IX secolo Siponto fu occupata per alcuni anni dai Saraceni.
Nel 1042 i Normanni la eressero a sede di una delle loro 12 contee.
Dal 1223 al 1255 la città fu scossa da violenti fenomeni di bradisismo che la ridusse in rovine. Nel 1255 Manfredi di Sicilia, a caccia nelle zone garganiche, vide le condizioni in cui versava la città, così stabilì allora che fosse ricostruita in una nuova posizione a pochi km di distanza. Nacque così Manfredonia. Da ciò il nome di manfredoniano o sipontino per gli abitanti della città.

Siponto la Gomorra italiana

Santa Brigida, passando da Siponto e notando la sua rovina, afferma che la città è stata distrutta per gli stessi peccati delle città di Sodoma e Gomorra, evento descritto nel Libro delle Rivelazioni. Infatti, i sipontini, erano dediti al culto di Bacco, festeggiando con riti orgiastici quali le “Baccanali”. Riti che nell’epoca moderna hanno dato origine al carnevale, ma che nel medioevo erano considerati  demoniaci.

Epoca Dauna

Dalla prima età del ferro (1500 circa a.C.) fino al IV Sec. a.C. fiorisce e si sviluppa, nella Puglia settentrionale, tra i fiumi Ofanto e Fortore, la cosiddetta “Civiltà Daunia” ad opera di un popolo proveniente dalle regioni dell’Illiria (oggi penisola Balcanica), ed etnicamente affine ai Peucezi ed ai Messapi i quali si erano stanziati nella parte centro meridionale della Puglia (al centro i Peucezi, a sud i Messapi).
Un grande aiuto per capire gli aspetti storici della “Civiltà Daunia” proviene dalle “Stele Daune” (circa 2000 pezzi) oggi conservati ed in parte esposti nel Museo Nazionale del Gargano, presso il Castello di Manfredonia.
Le Stele sono delle lastre di pietra calcarea rettangolari antropomorfe (con figure umane), utilizzate come cippi funerari.
La decorazione è ottenuta con la tecnica dell’incisione e del graffito e rappresenta il defunto con una ricca veste funebre. Aspetti particolarmente interessanti sono le scene con figure (uomini ed animali) reali o fantastici, ma anche scene di vita quotidiana (caccia in laguna, pesca, tessitura,ecc.)

Epoca Romana e Cristiana

Siponto ha il suo maggior splendore come colonia Romana, nel 184 a.C. sulla costa e su parte del territorio di Arpi (altra grande città Daunia, vicino all’attuale Foggia), che i Romani punirono per il comportamento filo cartaginese , aprendo le porte ad Annibale dopo la battaglia di Canne.

Roma quindi usò la Colonia di Siponto sia a difesa delle coste ma anche per fini economici e commerciali sfruttando gli scali marittimi.
La città romana si sviluppa in un’area trapezoidale definita da mura di recinzione a doppia cortina.
Le mura si snodano per circa 3500 metri intervallate da torri.

Nell’alto medio evo, a seguito della istituzione della Sede Vescovile (fine del IV Sec.), Siponto assume rilevanza non solo per la santità dei suoi Santi Vescovi che la seppero difendere dai barbari, ma soprattutto perché divenne centro per la diffusione del Cristianesimo nell’entroterra garganico.

Dei primi Vescovi che hanno retto la Diocesi, notizie certe si hanno soltanto a partire da Felice I il quale partecipò al Sinodo romano del 465. A lui viene attribuita la prima chiesa paleocristiana ad una sola navata. Si possono ammirare gli splendidi mosaici pavimentali a tessere bianche e nere.
Ma la figura più importante è senz’altro quella del Santo Vescovo Lorenzo Maiorano ( V-VI Sec.).

La tradizione gli attribuisce grandi capacità miracolose, ma egli è soprattutto noto perché sotto il suo episcopato si sarebbero verificate le “apparizioni di San Michele Arcangelo” e la successiva dedicazione del Santuario di San Michele sul Gargano, punto fondamentale del Pellegrinaggio medievale e non solo.
A Lorenzo si fa risalire l’ampliamento della prima basilica paleocristiana di Felice I i cui resti sono ancora visibili accanto alla medievale Basilica di Santa Maria Maggiore.

Dagli scavi si desume che l’edificio, a forma di croce latina, era ornato di pavimento musivo policromo (i resti sulla parete sx della chiesa), doveva avere tre navate divise da due file di colonne concluse da una sola abside.

Al Vescovo Lorenzo si attribuiscono inoltre, altre due costruzioni sacre, tra cui il Battistero di San Giovanni Battista (Battistero), e la Basilica dei Santi Protomartiri Agata e Stefano. Di quest’ultima rimangono pochi resti nella pineta di Siponto (Ipogeo Scoppa I).

Per i suoi meriti, la Nuova Siponto, oggi Manfredonia, lo eleggerà come Patrono, più volte salvatore della Città.
Famoso l’episodio di aver fermato, con la sua santità, l’ostrogoto Totila, deciso a distruggere Siponto assediata.

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