Cappella della Maddalena
La Maddalena o meglio conosciuta come Cappella della Maddalena è venuta alla luce casualmente nel 1895 a seguito di lavori di scavo nella parte superiore. Era a pianta quadrata, unico vano, con lato di m 9,55 circa.
Antica abside della chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, conserva al suo interno i pilastri con sezione a mandorla emergenti dagli spigoli. Da essi partono le nervature della volta a crociera che la coprivano originariamente. Dell’esterno sono rimaste solo le mura sperimentali della navata e l’arcone trionfale del transetto originario, unico superstite degli altri tre. Anticamente vi si accedeva solo dalla parete del coro della chiesa San Domenico. La parete di destra offre ampie superfici d’intonaco affrescato: l’albero genealogico di Jesse, Madonna con bambino e Santo, San Nicola e San Domenico con chiesa sulla mano destra. Presenta una deliziosa edicola gotica trilobata, ornata da due capitelli differenti decorativi con motivi vegetali ed animali. Nel suo interno è raffigurata la Vergine nell’atto della deposizione del corpo di Cristo in un’urna. La pavimentazione esistente a quadrotti chiaro e scuro in marmette, con bordatura perimetrale in pietra, era illuminata da una “feritoia” ubicata nella volta. Un’altra feritoia era inserita nel vano rettangolare a ridosso della parete della chiesa. La pavimentazione di questo vano era una pietra naturale. In questo piccolo ambiente, sulle murature postume in tufo, erano inseriti “casualmente” resti di cornici decorate e manufatti lapidei lavorati.
Sulla copertura erano appena visibili, negli angoli, i ricchi capitelli a foglie stilizzate e parte delle nervature degli archi ogivali.