Tomba di Rotari
La Tomba di Rotari o più propriamente il Battistero di San Giovanni è un battistero del XIII secolo e fa parte di un complesso architettonico comprendente la chiesa di Santa Maria Maggiore e i resti della chiesa di San Pietro situato vicino al Santuario di San Michele, di grande interesse storico-architettonico.
Sull’architrave del portale vi sono preziosi rilievi; Il nome deriva, in base all’interpretazione di alcuni documenti medioevali, dal re Rotari anche se non vi è nessuna certezza che egli sia seppellito in questo luogo. Infatti non si sa di preciso se il re longobardo Rotari sia mai giunto a Monte Sant’Angelo, tuttavia gli viene attribuito un testamento, nel quale avrebbe espresso il desiderio di esservi sepolto, cosicché si è voluto riconoscere il suo mausoleo in questa singolare costruzione.
Le notizie circa la sua origine e funzione (di battistero, di campanile, o di sepolcro) sono contraddittorie ed incerte. La costruzione, erroneamente denominata Tomba di Rotari, ha avuto una storia complessa e poco nota come testimoniano i numerosi rifacimenti e adattamenti. La primitiva funzione doveva essere quella di monumento sepolcrale e venne costruito per volontà di due nobili locali, Pagano e Rodelgrimo, due cognati, secondo un documento del 1109. Successivamente venne trasformato in battistero e dedicato a San Giovanni Battista. L’edificio ha un aspetto massiccio, l’ingresso avviene attraverso una piccola porta sormontata da due blocchi scolpiti di materiale diverso sistemati alquanto malamente in funzione di lunette e di architrave. Un montaggio disastroso, avvenuto non si sa quando, che impedisce di capire l’origine e la completezza del senso iconografico delle scene. Sull’architrave è scolpita la cattura di Cristo nell’orto di Getzemani. E’ probabile che la lastra marmorea, in origine sia stata parte del sarcofago presente all’interno, che fu tagliata per adattarla alle dimensioni della porta. Sulla lunetta, invece, sono raffigurati i momenti relativi alla Vita, alla Morte ed alla Resurrezione di Cristo. All’interno dell’edificio è presente un sarcofago vuoto scavato interamente nella roccia, “post tenebras spero lucem”). ma è improbabile che sia stato seppellito Rotari, re dei Longobardi, famoso per l’Editto, ed una conca battesimale, dove si immergevano i fedeli